PRANZI IN FAMIGLIA AL CINEMA
di Valerio De Simone, Università Roma 1 La Sapienza di Roma
Mitologie del pranzo felice in famiglia
La famiglia occidentale ha una struttura patriarcale, in cui il potere è detenuto dal capofamiglia più anziano. Nelle numerose rappresentazioni della cosiddetta famiglia "tradizionale" l'attenzione è focalizzata sull'ordine e sul rispetto delle regole dettate dal patriarca. Ciò è ben visibile nell’ inizio di Incontriamoci a St. Louis di Vincente Minnelli (1944), [da 0 a 21:40] dove la famiglia Smith tenta di anticipare la cena affinché il padre non scopra che la sua figlia maggiore deve ricevere durante il pasto una telefonata personale.
Lo spazio della sala da pranzo mostra in questo caso la configurazione "politica" della famiglia, dove i rapporti di subalternità sono evidenti: primo tra tutti il sovrano/ padre, poi a seguire sua moglie, quindi i figli e il nonno e infine la cuoca. Questo ritratto ha una funzionalità precisa: mostrare la perfezione di questa tipologia di nucleo fondato sul potere/dominio del padre.
Ovviamente il film diretto da Minnelli, ambientato nei primi anni del Novecento, mostra una realtà per molti aspetti decaduta grazie alle rivoluzioni del costume introdotte dal Sessantotto e in minor parte dal Settantasette. Anche le rappresentazioni delle famiglie risentono di questo cambio di rotta e fanno la loro comparsa ritratti profondamente differenti. Permane la struttura patriarcale, ma vengono mostrate realtà non più legate all'aristocrazia o alla borghesia, ma alle classi meno abbienti, come vediamo nella famiglia Mulino Bianco e negli alter ego della famiglia felice ( vedi lo spot pubblicitario Mulino Bianco (1990): cartoni animati come I Simpson, I Griffin e American Dad ritraggono la vita quotidiana mostrando come il galateo sia profondamente mutato, generando nello spettatore divertimento.
Altre Famiglie
Da qualche anno a questa parte, anche la famiglia patriarcale non è più l'unico modello di riferimento. L'istituzione delle coppie civili/matrimoni tra persone dello stesso sesso ha stravolto completamente il dominio maschile del focolare domestico. Il capolavoro del New Queer Cinema Due ragazze innamorate (Maria Maggenti,1996) [da 20:50 a 22:25] volge in questa direzione mostrando due famiglie composte esclusivamente da donne (una composta dalla madre divorziata e la figlia, l'altra dalla zia la sua attuale compagna, la sua ex fidanzata e la nipote). Le due realtà si confronteranno proprio a tavola, il luogo della riunione familiare per eccellenza.
Ma la "Famiglia" non si deve vedere esclusivamente come una serie di rapporti tra consanguinei. Se ci si sofferma sul suo significato principale di unione, si può estendere il concetto anche a gruppi molto uniti tra loro che però non presentano rapporti di parentela. Così Belli e Dannati di Gus Vant Sant (1991) [da 20:50 a 25:25] mostra “una famiglia” composta da disadattati, clochard, ragazzi e ragazze di vita che di fronte al tavolo di una tavola calda condividono le proprie esperienza, i propri traumi le proprie fantasie come accade nelle famiglie.
Nella pellicola Arresti familiari (Harry Wyner, 1996) [da 56:00 a 1:01:30] i figli adolescenti di quattro famiglie di differenti estrazioni sociali in procinto di divorziare, costringono con la forza e l'inganno i rispettivi genitori nella cantina della casa di uno di loro. Per festeggiare l'occasione decidono di organizzare una cena. Inizialmente per il pasto i ragazzi seguono le regole delle loro famiglia, ma successivamente decidono di abbandonarle per crearne nuove. Le loro.
Famiglie e cibo: parenti cannibali e bulimie famigliari
Le tematiche di famiglia e alimentazione possono anche comportare realtà fortemente conflittuali che possono sfociare in disturbi dell'alimentazione. In Precious (Lee Daniels, 2009) [da 39:00 a 41:27] la madre spietata della giovane protagonista obesa, non prova alcun sentimento per la figlia e costringe la povera ragazza che ha commesso l'errore di cucinare "le zampe di maiale con i cavoli" a mangiare nonostante questa non abbia fame. La giovane in un tentativo di evadere dalla realtà quotidiana composta da abusi fisici e mentali tenta invano di rifugiarsi nelle immagini di La ciociara, ma invano perché la dura realtà la segue anche nelle sue fantasie.
Non aprite quella porta (Tobe Hooper, 1974)
Schegge di April ( Peter Hedges,2003) [da 1:01 00 a 1:11]
Nightmare 5 - il mito, (Stephen Hopkins,1989)
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