25 mag 2016

DOPO FELLINI, GODARD ATTRAVERSA IN NAVE IL MEDITERRANEO


Maria Cristina Reggio
Con Godard, stavolta, si parla di un attraversamento dell'Europa compiuto nel 2010, sulla nave da crociera Costa Concordia, che ha fatto naufragio il 13 gennaio 2012.  Un film che per prima cosa ha una bellezza di immagine, di colori,  in un viaggio compiuto o solo evocato, tra Barcellona, Napoli, Russia, Germania, Palestina.
Il film è concepito come una sinfonia in tre movimenti, tre segmenti interconnessi: Des choses comme ça, Quo vadis Europa, e Nos humanités, con scritti da Hannah Arendt, Walter Benjamin, Léon Brunschvicg, Jean - Paul Curnier, Jacques Derrida, Roland Dubillard, Jean Tardieu, Otto von Bismarck, Jean Paul Sartre.
La Prima parte è in viaggio nella crociera Costa, con il contrasto tra la nave chiusa e lo splendore del paesaggio, con apparizioni di Patty Smith e Alain Badiou. Attraversa Egitto, Palestina, Odessa, Gracia, Napoli e Barcellona. 
La parte centrale, una Equipe della televisione France 3 gira un reportage sulla famiglia in una stazione di servizio, dove vive e lavora la famiglia Martin. Rapporto con arte e letteratura. 
La Terza parte riprende i luoghi toccati dalla crociera, e li commenta attraverso i film di Rossellini, Eizenstein, Varda e Tourneur che li hanno filmati nei loro film, scomponendo in pixel . l'Europe et ses origines antiques, les rendez-vous manqués: «Quand la loi n’est pas juste, la justice passe avant la loi».

In questo film Godard gioca con le immagini e col suono, con le traduzioni, con i sottotitoli, con i formati di ripresa (usa anche i filmati realizzati con i cellulari), mentre il sonoro diventa un altro film. 
Godard inizialmente avrebbe voluto filmare una famiglia, (la famiglia Martin) in un garage, ma dice in un'intervista alla rivista  Inkoruptibles:  « Mais ça ne tenait pas sur un long métrage, parce que sinon les gens seraient devenus des personnages et ce qu’il s’y passe serait devenu un récit. L’histoire d’une mère et de ses enfants, un film comme on peut en faire en France, avec des dialogues, des états d’âme ». Insomma, non voleva raccontare questa famiglia in un film, ma piuttosto rappresentare queste persone come statue, secondo l'idea della statuaria antica diffusa nel Mediterraneo.  L'idea di seguire una crociera gli viene dalla lettura del libro di  Léon Daudet, Le Voyage de Shakespeare, dove l'autore immagina, nel 1894,  che Shakespeare,  partito da Stratford-upon-Avon a vent’anni, nel 1548, per istruirsi sugli uomini, salpi da Dover per  raggiungere, attraverso i Paesi Bassi, Copenaghen: durante questo viaggio iniziatico il poeta incontra praticamente tutto quello che riverserà nella sua opera: marinai dal “ventre come un duomo”, fanciulle vergini su cui esasperare una casta lussuria, spie, patrioti, uomini d’armi gesuiti e riformati. 

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