18 apr 2016

Foto ricordo


Rosaria Iazzetta
Mi chiedi di parlare del Giappone. E' come tentare di aggiungermi alle cerimonia degli spilli, praticata ancora in alcune zone remote del Giappone, dove gli spilli vengono considerati cose con anima, e quindi degni di sepoltura per il fatto di essere stati utili nel realizzare cose che coprono dal freddo e dal caldo gli individui. Ecco, una supremazia della consapevolezza di divinità  altre è stato per me il Giappone. 
Dove le cose che consideravo certe sono diventate incerte, e dove quelle incerte sono diventate certe, in certi momenti, o a tratti, quando le luci non si spengono con l'assenza di persone in giro, dove l'atmosfera sembra contrastare il trattamento dei cachi, resi quadrati nella forma dalla mano dell'uomo per essere meglio compattati nei trasporti, o dove il sole sorge per primo, eppure rimane impresso negli occhi anche di quelli che correndo per evitare di perdere la metro, presente anche due minuti dopo, si affannano per compiere quel dovere che permette la condivisione e la solidarietà di un popolo che non conosce resa.
Anche se come in questi giorni la terra trema, anche se la terra finisce visto il mare attorno, anche se si piegano fin troppo, anche se rimangono dritti per etica e dignità più di altri, e più di ogni altro e spesso per troppo tempo, fino alla fine, anche quando la fine non c'è, capaci di crearla per evitare di dare noia.


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