22 lug 2019

FAMILY GAMES #5, IL NEMICO RITROVATO, PERFORMANCE E MULTIMEDIA

Locandina 

Nell’AA 2018/2019 FAMILY GAMES ha preso la forma di un Laboratorio integrato annuale, FAMILYGAMES #5 - IL NEMICO RITROVATO, nel corso del quale gli studenti hanno realizzato un lavoro collettivo di scrittura di materiali drammaturgici e di sistemi multimediali, con l’obiettivo di creare un allestimento performativo presentato al pubblico il 30 maggio 2019 alle ore 21.00 alle Carrozzerie | n.o.t., struttura emergente che accoglie percorsi artistici e performativi sperimentali. 
Le prove a Carrozzerie NOT
IL NEMICO RITROVATO ha come tema centrale l’insorgere dei conflitti all’interno delle comunità contemporanee, con una particolare attenzione sugli attuali fenomeni di controllo dei nemici possibili e della videosorveglianza che utilizza le nuove tecnologie. Il titolo di questa nuova edizione riprende quello del romanzo L’AMICO RITROVATO, traduzione italiana di Reunion, dello scrittore tedesco Fred Uhlman. Un nemico quindi non scoperto all’improvviso, ma che si ripresenta, come si rinnovano i conflitti che si credevano sopiti. 
 Prove di Back Selfie 
Videocamere costellano le nostre strade, città e abitazioni, sorvegliano vite che scorrono frenetiche e spesso indifferenti alla loro presenza spesso invisibile. Strumenti di controllo finalizzati alla sicurezza, questi sistemi di sorveglianza rappresentano anche esili spade di Damocle, generando invece un senso di minaccia e pericolo. 
Sala di controllo
Spesso i sistemi di controllo nei confronti dei “nemici possibili” sono ancora più occultati, talvolta invisibili, così come lo sono gli stessi confini. In questo modo, i dati di milioni di persone vengono raccolti in ogni istante dai social, dai sistemi bancari e telefonici, da Google e dai rilevatori biometrici, andando a confluire in un sistema di metadati il cui concetto ispiratore fa pensare a una strategia di dominio universale, che utilizza le tecnologie in funzione di una progettazione globale dei consumi. 

Lo straniero 
 Si legga, a proposito, il romanzo Condominio di James Ballard, in cui le tensioni tra conviventi sfociano in una battaglia senza confini, che si svolge tra un piano e l’altro, tra appartamenti, supermercati e piscine, trasportata dall’ inevitabile presenza di un ascensore. 
L'imperatore e lo straniero 
La pacifica sottomissione al Panopticon, insieme con l’insorgere di un clima di incertezza e diffidenza diffuse, rendono il vicino, il passante, l’estraneo che ci sta seduto vicino nell’autobus o in aereo, l’altro. Il nemico possibile può allora essere ciascuno di noi, l’anonimo altro che ci sta accanto. Dall’attentato dell’11 settembre 2001, seguito da molti altri esempi di terrorismo che hanno potuto facilmente eludere i sistemi di controllo, l’orrore globale ha squarciato la fiducia nell’altro. La ricerca del nemico ritrovato nelle comunità contemporanee deve fare i conti con un’ambivalenza e con una tensione di fondo che coinvolgono drammaticamente la diffusione dei sistemi di controllo da un lato, e la protezione degli individui dall’altro, il diritto alla libertà di movimento dei popoli e l’estensione di confini impalpabili e invisibili dall’altro. Successivamente sono stati selezionati i seguenti progetti realizzati nell’ambito del corso di Comunicazione Multimediale, che, adattati al progetto Family Games, hanno costituito l’ossatura multimediale della performance: Bai Tu, Back Selfie, Lost in Translation, The Mouse in the Box.
L'esercito 
Si tratta di progetti a cui hanno partecipato attivamente studenti del Biennio di arti Multimediali con il ruolo di organizzatori e coordinatori, insieme con studenti del triennio di Fotografia e Video e Grafica editoriale che hanno avuto diversi ruoli produttivi. Gli autori dei progetti selezionati hanno adattato i loro lavori allo spazio e ai tempi della performance finale, in modo tale che quest’ultima fosse scandita dai loro interventi. La performance finale si è basata su un dispositivo tecnico di grande complessità, che combinava quattro telecamere di controllo a controllo remoto, due telecamere fisse, un flusso di dati che viaggiava su Telegram, una regia video/luci/audio gestita da diversi computer sincronizzati con InDesign, un mixer video, accompagnava e rendeva evidente il tema del controllo e della sorveglianza. 
QUI ACCANTO IL VIDEO INTEGRALE DELLA PERFORMANCE . 

Per rendere corporeo questo dispositivo di sorveglianza, il pubblico era circondato da un “esercito”, costituito da un gruppo di studenti di nazionalità cinese. Insieme a tale gruppo sono stati realizzati materiali drammaturgici specifici, con l’intenzione di sviluppare più a fondo l’indagine iniziata in questa occasione. Una performance senza azione, nella quale era il pubblico stesso ad essere catturato, e preso in ostaggio. L’azione è stata interamente documentata sia dal Centro di Documentazione dell’Accademia, sia dalla borsista Flavia Costanzi.


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