23 apr 2019

IL NEMICO RITROVATO#2: MODELLI DI SORVEGLIANZA E SOCIALIZZAZIONE

Maria Cristina Reggio 

FIDUCIA CIECA NELLA TECNOLOGIA
Mentre Foucault esprimeva la tesi secondo cui “Colui che è sottoposto a un campo di visibilità, e che lo sa, si fa carico delle costrizioni del potere." (…) ovvero egli "diviene il principio del proprio assoggettamento”. (Così scriveva in Sorvegliare e punire), oggi, il Panopticon non è più unico, centralizzato, ma piuttosto il sistema di sorveglianza è diventato un dispositivo frammentato, eterogeneo, che elabora analizza e concatena  i dati corporei degli individui aloro totale (o quasi) insaputa, facendoli confluire in un immenso database.


Nel 2016 il regista Oliver Stone, (già autore di Platoon, Wall Street, Nato il 4 luglio, JFK ) girava il film SNOWDEN, in cui raccontava la storia di Edward Snowden, informatico ex dipendente della CIA, che nel 2013 aveva rivelato alla stampa (nella fattispecie il quotidiano britannico The Guardian) i programmi di sorveglianza illegale di massa dei metadati compiuto dalla CIA su milioni di persone.  Esiste anche un documentario, Citizenfour, con lo stesso Snowden in persona e con Julian Assange, girato da Laura Poitras nel 2014. Si veda qui il trailer del film Snowden.
Si veda anche il video clip del brano THE VEIL, composto appositamente nel 2016 da Peter Gabriel per il film di Oliver Stone, in cui compare lo stesso Snowden in persona.

PAURA DOVUNQUE
Nei consumi si applica la raccolta massima dei dati personali, al fine di collegare, classificare e trattare in modo differenziato le diverse categorie di consumatori, con un sistema di seduzione dei consumatori. La lista dei desideri in Amazon ricorda infatti che alle persone piace essere osservate: IL VOYEUR INCONTRA IL FLANEUR. Si tratta di un meccanismo in grado di sollecitare i desideri con la benevolenza delle carte fedeltà.  Oggi, il confine su cui si orienta la sorveglianza non è delimitato, ma è dappertutto: l’altro è il vicino, il passante, l’estraneo, la paura genera paura.  All’interno di una possibile ribellione a questo meccanismo crudele si può inserire un lavoro antesignano, degli anni ’70, il celebre Shoot di Chris Burden, artista americano scomparso nel 2015. Nel 1971 convinse un amico a sparargli con un fucile calibro 22 da una distanza di cinque metri, mentre l’azione veniva ripresa in un video: tutto era vera, dai proiettili all’amico, alla ferita. Contrariamente a quanto andavano pubblicizzando all’epoca le tv a proposito della guerra coeva del Vietnam, l’ascesa della società mediatica dei consumi.
https://vimeo.com/129040524

IL MODELLO IKEA DELLA SOCIALIZZAZIONE
Nei social non si ha il desiderio di essere visti, ma l’essere visti corrisponde a una forma di esistenza: sono visto (osservato, notato, registrato, ho i like) dunque sono. Tutta l’esistenza diventa come una specie di set pubblicitario: il fai-da-te di internet ha infatti rimpiazzato il lavoro che un tempo era necessario per uscire dall’invisibilità e dall’oblio per  rivendicare la propria presenza in un mondo manifestatamente estraneo e inospitale.  Nella sorveglianza attuale non c’è più il Panopticon e la sua coercizione, ma una forma sottile di  seduzione:   ci si crea un profilo, un'immagine, sottoponendosi a una manipolazione volontaria, ed entusiastica da parte di un sistema nel quale gli esseri umani vengono considerati alla stregua di merci, categorizzati in insiemi aventi determinate caratteristiche.
Il sistema di sorveglianza demolisce la relazionalità o meglio la erode a poco a poco, lasciando il posto al modello instaurato nel sistema IKEA, che definisce i modelli di rapporto tra dominante e subordinato: qui il consumatore, con il proprio account, svolge una parte del lavoro che prima veniva svolto dagli operai in catena di montaggio ed è felice di poterlo fare.
E, a  proposito di Svezia, si veda una breve sequenza di  The Square  (Palma d'oro a Cannes 2017) del regista Ruben Östlund, in cui il protagonista,  un curatore di un importante museo d'arte, scopre all'interno del suo quadrato perimetro psichico un sé stesso inaspettato, il proprio sconosciuto nemico ritrovato. Un sublime contrasto con il contemporaneo nemico -primate-performer neandhertaliano  impersonato da Terry Notary.

CORRIDORS di Bruce Nauman (1970)
https://www.youtube.com/watch?v=5ujlefWcY-w
"Il mio lavoro viene fuori dalla frustrazione sulla condizione umana, e su come le persone si rifiutano di comprendersi reciprocamente" (Nauman, 1988 :203). L'artista esplora  il senso di minaccia e pericolo che derivano dal fatto di scoprire di essere ripresi da una videocamera che ci sorveglia dall’alto.





Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.