12 dic 2018

IL MIO NEMICO 1, di Marilena Pecoraro

Marilena Pecoraro 

Per prima cosa, si inizia con la recensione di Giuseppe Perconte Licatese ad un libro che porta lo stesso titolo dell’edizione di quest’anno di FAMILYGAMES , ovvero IL NEMICO RITROVATO, un libro in cui Andrea Mossa parla di Carl Schmitt e della sua influenza sulla cultura americana.
Partire dalla identificazione del nostro nemico è importante per capire come affrontarlo.
Qui di seguito troveremo alcune tra le definizioni e gli aforismi più celebri che riguardano la parola nemico:


Il nemico avanza, noi arretriamo; il nemico si accampa, noi facciamo azioni di disturbo; il nemico è stanco, noi attacchiamo; il nemico arretra, noi lo inseguiamo.
MAO ZEDONG

Sii educato con tutti; socievole con molti; intimo con pochi; amico con uno soltanto; nemico con nessuno.
BENJAMIN FRANKLIN

Il nemico osserva bene se un'anima è grossolana oppure delicata; se è delicata, fa in modo da renderla delicata fino all'eccesso, per poi maggiormente angosciarla e confonderla.
IGNAZIO DI LOYOLA

Non esiste nemico più temibile di quello di cui nessuno ha più paura.
DAN BROWN

Il miglior mezzo per sbarazzarsi di un nemico è dirne bene ovunque. Glielo riferiranno, e lui non avrà più la forza di nuocervi: avete spezzato la sua molla... Sarà sempre in guerra contro di voi ma senza vigore né costanza, giacché inconsciamente avrà smesso di odiarvi. È vinto, e ignora la propria disfatta.
EMIL CIORAN

Quando il nemico si strofina le mani, è il momento buono. Abbi libere le tue.
STANISLAW J. LEC

Il peggior nemico della creatività è il buon gusto.
PABLO PICASSO

Il conformismo è il carceriere della libertà e il nemico della crescita.
JOHN FITZGERALD KENNEDY

"Questo è il mio fucile. Ce ne sono tanti come lui, ma questo è il mio. Il mio fucile è il mio migliore amico, è la mia vita. Io debbo dominarlo come domino la mia vita. Senza di me il mio fucile non è niente; senza il mio fucile io sono niente. Debbo saper colpire il bersaglio, debbo sparare meglio del mio nemico che cerca di ammazzare me, debbo sparare io prima che lui spari a me e lo farò. Al cospetto di Dio giuro su questo credo. Il mio fucile e me stesso siamo i difensori della patria, siamo i dominatori dei nostri nemici, siamo i salvatori della nostra vita e così sia, finché non ci sarà più nemico ma solo pace, Amen". ["Preghiera" dei marines]
SERGENTE HARTMAN Dal film: Full Metal Jacket

Ogni persona libera, ogni giornalista libero, deve essere pronto a riconoscere la verità ovunque essa sia. E se non lo fa è, (nell'ordine): un imbecille, un disonesto, un fanatico. Il fanatismo è il primo nemico della libertà di pensiero. E a questo credo io mi piegherò sempre, per questo credo io pagherò sempre: ignorando orgogliosamente chi non capisce o chi per i suoi interessi e le sue ideologie finge di non capire.
ORIANA FALLACI

L’identificazione del nemico ha delle cause e delle ripercussioni. Le prime possono essere associate a svariati fattori, individuali o situazionali quali ad esempio:
valori e atteggiamenti
opinioni su questioni etiche
personalità differenti
lotte per il potere
comunicazioni disfunzionali
divergenze di interesse
percezione e giudizi
bisogno di consenso
ambiguità delle responsabilità \

Le seconde sono identificane attraverso l’azione conflittuale che ne deriva.

“Il conflitto è quella situazione che si determina tutte le volte che su un individuo agiscono contemporaneamente due forze psichiche di intensità più o meno uguale, ma di opposta direzione”. Kurt Levin

Un conflitto può nascere in qualsiasi ambito della vita quotidiana. Un confitto è inevitabile: non può esistere una situazione organizzativa scevra da conflitti perché molti di loro appartengono all’inevitabile dinamica del confronto tra le persone.

Il confitto viene definito come lo stato di tensione che una persona ha nel momento in cui riscontra bisogni,desideri, impulsi e motivazioni contrastanti. E’ una situazione che si viene a creare in cui le persone percepiscono incompatibilità di pensiero o comportamento con altre persone, nell’attuazione e o condivisione di progetti, piani di lavoro, obiettivi e incomprensione nella comunicazione verbali scaturita dalla incomprensione.

Di seguito tre esempi cinematografici che affrontano il tema del nemico inteso come pericolo del equilibrio della società a cui apparteniamo e che abbiamo costituito .


NEMICO DI CLASSE (Class Enemy) Film-rivelazione della Slovenia a Venezia 2013
regia di Rok Biček. Con Igor Samobor, Nataša Barbara Gračner, Tjaša Železnik, Maša Derganc, Robert Prebil, Voranc Boh, Jan Zupančič, Daša Cupevski. Presentato a Venezia alla Settimana della critica e poi a Milano alla rassegna Le vie del cinema – I film di Venezia.

Titolo più che mai giusto per un film che analizza i rapporti di potere all’interno di una scuola che è evidentemente metafora della società. Microcosmo potenzialmente esplosivo in cui le relazioni corrono sul filo della sopraffazione e sottile è la linea che trasforma ogni individuo in un perfetto perdente o in un eccezionale vincente. In questo contesto finché i conflitti sono tenuti a bada da insegnanti intenti a preservare la propria tranquillità la routine scolastica viaggia su binari tranquilli, appena appare un docente intransigente nulla si tiene più. A farne le spese l’emotivamente fragile Sabine, cui il suicidio sembra l’unica via di uscita da uno stato di terribile disagio psicologico. L’insegnante, con la sua durezza, è indicato come il responsabile morale della morte della ragazza. Ma c’è qualcuno che possa dirsi davvero pienamente innocente?
Il regista sloveno Rok Bicek, di appena 28 anni, indaga magistralmente gli stati d’animo di giovani e meno giovani trovando una personale cifra che si manifesta in inquadrature rigorose, dialoghi profondi e serrati, messa in scena scarna quanto efficace, scavo psicologico non usuale. Ma ciò per cui si fa maggiormente notare è l’abilità con la quale ha tessuto una sceneggiatura che opera continui ribaltamenti del punto di vista, tali da rendere impossibile alla fine stabilire chi ha torto o ragione. Se gli studenti giustamente impegnati a lottare contro l’ordine costituito o l’insegnante deciso a ogni costo a dare loro gli strumenti per affrontare la vita. Una vera lotta di classe, senza né vinti né vincitori.

CARNAGE , film del 2011 diretto da Roman Polański, basato sull'opera teatrale Il dio del massacro della drammaturga e scrittrice francese Yasmina Reza.
In un misurato appartamento di Brooklyn due coppie provano a risolvere uno smisurato accidente. Zachary e Ethan, i loro figli adolescenti, si sono confrontati incivilmente nel parco. Due incisivi rotti dopo, i rispettivi genitori si incontrano per appianare i conflitti adolescenziali e riconciliarne gli animi. Ricevuti con le migliori intenzioni dai coniugi Longstreet, genitori della parte lesa, i Cowan, legale col vizio del BlackBerry lui, broker finanziario debole di stomaco lei, corrispondono proponimenti e gentilezza. Almeno fino a quando la nausea della signora Cowan non viene rigettata sui preziosi libri d'arte della signora Longstreet, scrittrice di un solo libro, attivista politica di troppe cause e consorte imbarazzata di un grossista di maniglie e sciacquoni. L'imprevisto 'dare di stomaco' sbriglia le rispettive nature, sospendendo maschere e buone maniere, innescando un'esilarante carneficina dialettica.



MUNICH, film di Steven Spielberg ispirato ad un fatto di cronaca, racconta la storia dei servizi segreti israeliani.
«Nel 1972 il mondo è testimone dell'assassinio di 11 atleti israeliani alle olimpiadi di Monaco, questa è la storia di quanto accadde dopo..»
L'attenzione globale di radio e televisione segue il primo assalto terroristico dell'era mediatica, che si scopre compiuto dall'organizzazione palestinese Settembre Nero come rivalsa su Israele.
Mentre i popoli di tutto il mondo stanno col fiato sospeso, la signora Golda Meir, decide di vendicare i primi ebrei assassinati in terra tedesca dai tempi della Shoah ed incarica così i vertici del Mossad di dare inizio alla missione in codice denominata "Operazione Ira di Dio", al fine di eliminare fisicamente - nelle principali città d'Europa e del Vicino Oriente - 11 alti esponenti del terrorismo palestinese che si ritengono in qualche modo implicati nell'attentato come organizzatori e mandanti. 

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